Pubblicare per essere letto: come scrivere un buon romanzo
- eleonorascali
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 5 min

Di solito parlo di pubblicazione, ma oggi voglio fare un passo indietro.
Il momento in cui inizi a scrivere un romanzo.
È lì che devi chiederti: perché lo sto facendo?
Se il tuo obiettivo è solo poter dire: “ho pubblicato un libro”, puoi smettere subito di leggere questo articolo.
Sì, è vero, dietro la scrittura di un romanzo ci possono essere tante motivazioni: soddisfazione personale, passione, voglia di fama, di guadagni, desiderio o necessità di raccontare una storia (che sia inventata o personale non ha importanza).
Ma, se sei un autore esordiente, magari al primo romanzo in assoluto, il tuo obiettivo principale dovrebbe essere uno solo:
essere letto.
E per essere letto devi scrivere un buon romanzo.
Ecco quali sono, secondo me, i 5 pilastri che reggono un romanzo che i lettori hanno piacere di leggere.
Non parlerò di stile o tecniche narrative, ma di strategie da adottare quando progetti ciò che stai per scrivere e quando lo revisioni.
Pensa al tuo romanzo come a un film
Scrivere un romanzo è un po’ come girare un film.
Servono:
Una storia con un inizio e una fine.
Ambientazioni chiare e riconoscibili.
Battute da mettere in bocca ai personaggi.
Attori che interpretino i ruoli.
Solo che, quando scrivi, sei tu a fare tutto: sceneggiatore, regista, scenografo, montatore e pure addetto al casting.
Nessun regista inizierebbe le riprese di un film senza avere tutto chiaro in anticipo.
Se sei d'accordo, continua a leggere.
1. La progettazione
Tutto dovrebbe partire da un’idea di fondo: cosa vuoi raccontare? Qual è il messaggio che vuoi lasciare al lettore?
A questo punto:
Definisci i personaggi in ogni dettaglio (aspetto, carattere, storia personale, linguaggio, gestualità, tic, difetti anche fisici…).
Decidi dove e quando si svolge la vicenda.
Prova a raccontarti la trama ad alta voce come se dovessi spiegarla a qualcuno. Un trucchetto per capire se funziona e convince, è audio-registrarti e riascoltare.
Fin qui è tutto ok? Bene, allora trascrivi la trama in un paio di pagine e fissa il perimetro della storia.
Solo dopo questo lavoro inizio la vera scrittura.
Senza progettazione rischi di perderti, introdurre personaggi inutili che spariscono subito o arrivare alla fine senza sapere come chiudere la storia.
2. Sceneggiatura e regia
Ora ti svelo la mia tecnica.
Una volta fissata la trama, io costruisco la struttura del romanzo con un tabellone e dei post-it:
Ogni post-it è una scena saliente (un dialogo, un colpo di scena, una rivelazione…).
Alterno diversi tipi di scene: descrittive, dialogiche, drammatiche e riflessive.
Questo mi permette di dare ritmo alla narrazione.
Come accade in un film, lo spettatore resta incollato allo schermo quando la storia sa sorprendere.
La stessa cosa deve succedere al lettore.
Il tuo ruolo di regista entra in gioco qui: decidi come raccontare la tua storia.
Parti dall’omicidio e poi torni indietro?
Mostri subito l’assassino e segui le indagini?
Tieni l'assassino misterioso fino alla fine?
Tieni presente che la stessa trama può diventare tre libri diversi a seconda della regia.
3. Documentati sempre
Non importa se scrivi un giallo, un fantasy o un romanzo rosa: quando tocchi argomenti che non conosci, devi documentarti.
I lettori non sopportano di essere presi in giro.
Esempi concreti:
Se un personaggio ha l’Alzheimer, devi sapere come evolve la malattia, cosa prova lui e cosa percepiscono i familiari.
Se ambienti la storia in un carcere, devi conoscere le regole reali e come si vive davvero lì dentro.
Se il romanzo si svolge in un'epoca storica (anni '60, corte del Re Sole, Medio Evo ecc.) devi conoscere ogni dettaglio di quel periodo
Attenzione anche all’errore opposto: inserire tutte le informazioni raccolte in lunghe digressioni.
Non serve spiegare la storia di un attrezzo medievale in tre pagine: basta usarlo nella scena in modo coerente.
4. La voce dei personaggi
Ogni personaggio deve avere una sua voce.
Un bambino non parla come un anziano, un assassino non ragiona come un poliziotto, una donna vede le cose diversamente da un uomo.
Nei romanzi di esordienti autodidatti, spesso tutti i personaggi parlano con la stessa voce: quella dell’autore.
Non funziona.
I dialoghi devono:
essere adeguati al personaggio: per età, contesto sociale, epoca storica, mestiere, tipo di carattere;
essere funzionali alla storia: non si mettono parole in bocca ai personaggi tanto per riempire pagine;
integrare informazioni utili: il dialogo va usato per raccontare parte della storia.
suonare realistici: okay usare uno stile "parlato", ma non come la trascrizione di una conversazione-tipo nella vita reale, perché è piena di intercalare e pause inutili (i maledetti puntini di sospensione di cui tanti neo-autori abusano).
5. La revisione
Arrivi alla parola fine e pensi: è fatta, fatica è finita, adesso lo do alle stampe.
Per carità! Il romanzo va rivisto e corretto.
L’ideale sarebbe affidarsi a un editor e poi a un correttore di bozze. Ma se non puoi, esistono metodi e trucchi per fare una revisione decente anche da solo.
Ne parlo nella puntata nr. 2 (dal titolo Revisione a costo zero) del corso gratuito "Dalla parte dello scrittore"
Riepilogo dei 5 pilastri per essere letto
Progettazione: se non hai le idee chiare tu sulla storia che vuoi raccontare, figurati il povero lettore;
Sceneggiatura e regia: la stessa storia cambia a seconda di come la racconti e partendo da dove;
Documentazione: realismo e credibilità. Non prendere per il culo il lettore. Se se ne accorge, sei uno scrittore finito!
Voce dei personaggi: ognuno parla in un modo diverso e dice cose utili e funzionali alla storia;
Revisione: che tu voglia sottoporre il romanzo a un editore o autopubblicarti, cerca di renderlo al meglio delle tue possibilità.
Su questo ultimo punto, la revisione, non perderti il mio corso gratuito.
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Li trovi nella puntata 2 (dal titolo Revisione a costo zero) del corso avanzato GRATUITO.
Ti consiglio di andare ad ascoltarla subito, perché se il tuo obiettivo è essere letto, devi affrontare la scrittura con metodo e serietà.
Così i lettori, quando chiuderanno il tuo libro, non penseranno “potevo farne a meno”, ma "valeva la pena leggerlo".
Ora che sai quali sono i 5 pilastri di un libro che i lettori hanno piacere di leggere, devi imparare anche come pubblicarlo al meglio.
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Chi è Eleonora Scali?
Dopo la laurea in lingue, ho lavorato per anni come addetta stampa. Scrivo narrativa da quasi un ventennio. Ho pubblicato con vari editori indipendenti (Edizioni TriplaE, Tabula Fati del gruppo Solfanelli, Il Riccio, Del Miglio Editore, Lettere Animate, Historica Edizioni, Epigraphe).
Mi sono servita di editor e di agenzie (fra queste l'agenzia Laura Ceccacci e Beretta Mazzotta).
Ho intrapreso anche la strada del self-publishing (io ho scelto Youcanprint) e dei concorsi letterari (Premio Italo Calvino, Torneo Io Scrittore, Concorso Città di Como, Premio Giovane Holden, Premio Andersen e molti altri).
Per anni ho collaborato con il progetto ministeriale "Libriamoci a scuola" promuovendo la lettura negli istituti di ogni ordine e grado.
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In questo blog fornisco consigli agli aspiranti scrittori, racconto di me stessa come donna e come autrice e dei miei romanzi.
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