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Ti sei mai chiesto perché quando compri un prodotto o ti affidi a un professionista, scegli proprio quello?
Perché compri la Barilla invece della Voiello?
Perché vai sempre dalla stessa parrucchiera e non da una a caso?
Perché vai a prendere il caffè nel solito bar?
Prima di tutto perché sei libero di scegliere e secondo, perché sei vittima di determinati condizionamenti.
Scegli una marca piuttosto che un’altra perché ti ha colpito una pubblicità.
Scegli un determinato prodotto perché l’hai testato o ne hai sentito parlare bene da altri.
Scegli un professionista perché ti è stato consigliato.
Ciò che accomuna tutti questi perché, è sapere che quel qualcosa esiste, è in commercio, lo puoi trovare, toccare con mano, comprare.
Per i libri vale lo stesso discorso.
Esistere come scrittore
Esistere come scrittore agli occhi di un potenziale pubblico dipende da te e puoi cominciare da subito a farti conoscere, anche se il libro non l'hai ancora pubblicato.
Anzi, sei nella situazione ideale, perché crearsi un seguito e costruire una community prima ancora di pubblicare funziona alla grande sia per trovare un editore che per vendere.
Ne abbiamo esempi sotto gli occhi ogni giorno. Ne cito tre:
Gianluca Gotto si è fatto prima conoscere come viaggiatore sui social e dopo ha pubblicato il primo libro Le coordinate della felicità a cui ne sono seguiti molti altri (editore, nientepopodimeno che Mondadori).
Max Mariola si è fatto prima notare mediaticamente in mezzo a mille altri chef perché, invece di piatti gourmet, cucinava panini. Da Youtube è sbarcato in tv e dopo ha iniziato a scrivere e vendere libri (anche lui, indovina un po', se l'è accaparrato Mondadori).
Il generale Vannacci ha fatto il percorso al contrario, ma il concetto resta lo stesso: il suo libro ha iniziato a vendere solo quando la gente ha scoperto chi era e si è incuriosita. Vannacci ha autopubblicato un libro molto provocatorio e discutibile, tanto è vero che è salito alle cronache per una sorta di scandalo politico. A quel punto (per la notorietà che aveva il personaggio Vannacci) si sono fatte avanti, prima la cattolicissima e conservatrice casa editrice Il Cerchio e poi, addirittura, Piemme.
Forse questi sono casi limite, restano comunque rappresentativi del concetto che la visibilità vende.
La via più semplice e meno costosa per farti conoscere sono i social, ma per ottenere risultati servono:
strategia
tempo
costanza
contenuti validi da offrire
conoscenza delle piattaforme e delle loro dinamiche
Usa i social in modo mirato
Se sei sui social solo perché ci stanno tutti e lo usi come spazio di cazzeggio per far sapere agli amici dove sei in vacanza, dove hai cenato, quando festeggi il compleanno e cose del genere e, a un certo punto, scrivi un libro, non puoi aprire una paginetta che si chiama come il titolo del tuo libro, pubblicarci due foto della copertina e sperare che la gente si precipiti a comprarlo.
Peggio ancora è mescolare foto del tuo libro (insieme al cane, al nonno, davanti a un bicchiere di vino, sulla spiaggia ecc.) dentro il tuo abituale profilo di social-cazzeggio.
È un’operazione del tutto inutile e non porterà a niente.
Il grande pubblico continuerà a non sapere che esisti, non collegherà il tuo nome a quello di uno scrittore, tantomeno potrà indovinare che hai aperto una pagina sui social che si chiama come il titolo del tuo romanzo (errore che fanno molti neo-autori).
Chi diavolo lo conosce il titolo del tuo romanzo?
Un bel po’ di gente, però, potrebbe conoscerti come persona, con nome e cognome, da qui la necessità che tu apra un profilo-scrittore con il tuo nome e cognome (o lo pseudonimo, se hai scelto di utilizzarlo) e che lo destini esclusivamente alla comunicazione della tua attività di scrittore, presente o futura che sia.
Cosa devi pubblicare
Se scrivi fantasy, probabilmente è perché sei un appassionato del genere e leggi libri di quel genere (tanti libri, si spera).
Parti da lì, pensa al tuo profilo social come a una testata giornalistica e costruisci un piano editoriale:
Stabilisci tre, massimo quattro rubriche
Restando sull’esempio fantasy, ecco un po' di spunti:
Recensioni di romanzi fantasy famosi: se ne hai letti parecchi, hai già tanto materiale su cui creare contenuti. Magari hai già scritto delle recensioni in passato, che hai pubblicato qua e là senza un criterio. Questa è l’occasione per recuperarle e riciclarle in una rubrica tutta tua.
Recensioni di romanzi fantasy di colleghi neo-scrittori: meglio sarebbe che li leggessi (perché poi loro leggeranno te, quando pubblicherai), ma se non hai tempo o voglia, puoi proporti anche solo per cover-reveal o post con copertina + trama.
La collaborazione genera collaborazione e visibilità.
Storia del genere fantasy dalla sua nascita all’evoluzione odierna: dovresti saperne parecchio sull'argomento se leggi e scrivi il genere, altrimenti fatti aiutare dall’AI.
Carrellata dei migliori autori fantasy (secondo te) con curiosità poco note su di loro o aneddoti della loro vita: qui possono venirti in aiuto interviste fatte a questi autori da giornalisti professionisti. Estrapoli una singola curiosità e la riproponi.
I più iconici personaggi fantasy nella storia della letteratura: Wikipedia docet e con l’AI puoi rielaborare noiose informazioni in testi per post dal tono buffo, per esempio.
Il tuo rapporto personale col fantasy: perché ti piace questo genere, da quando ti ci sei appassionato, chi ti ha ispirato, quali sono i tuoi personaggi preferiti e perché, il primo libro fantasy che hai letto ecc. In questo modo inizi a parlare di te, a farti conoscere anche come persona, ma sempre in relazione al tema che interessa alla "community fantasy".
Meme con foto o video che raccontano il tuo rapporto col genere fantasy. I contenuti che pubblichi non devono sempre essere lunghi o elaborati. Di tanto in tanto puoi proporre anche brevi flash. I meme si prestano allo scopo.
Interviste a colleghi autori che scrivono fantasy: l’intervista può essere per iscritto o in live. In entrambi i casi a te basterà preparare delle domande. Minimo sbattimento, massima resa.
Segnalazione di fiere o eventi dedicati al fantasy: fatti portavoce e promotore verso chi, magari, non sa nemmeno dell'esistenza di certe manifestazioni.
Segnalazione di concorsi letterari, contest o call di riviste letterarie per il genere fantasy: Ti basta cercare informazioni nel web e dare una forma accattivante alla notizia che proponi ai tuoi follower.
Se scrivi libri di altro genere, cambia il soggetto, ma la strategia resta la stessa, cioè portarti intorno una community di persone interessate al genere letterario che poi pubblicherai (o che hai già pubblicato).
Decidi i formati
I social offrono tante possibilità: post, reel, caroselli, articoli, dirette, video lunghi (su Youtube), video-flash-divertenti (su TikTok).
Scegliere la piattaforma social e realizzare uno o l’altro dipende dalle tue capacità tecniche, da cosa ti è più congeniale e da quale formato si adatta meglio al contenuto che vuoi proporre.
Considera che il pubblico è variegato.
Qualcuno preferisce i post, altri guardano solo i reel, altri amano contenuti brevissimi, altri più lunghi.
Più vari il formato (e la piattaforma), più si amplia il potenziale pubblico.
Quando parli di te e del tuo rapporto col genere che scrivi/leggi, sarebbe utile che ci mettessi la faccia. Così la gente inizia a conoscerti anche visivamente e può collegare un nome a un volto.
Se in video non ti piaci, realizza una bella foto e usa sempre la stessa, oppure crea un avatar.
Stabilisci un calendario
Non importa che pubblichi tanto sui social, ma devi farlo con regolarità, creando una sorta di appuntamento con chi ti segue.
Vedo profili social di neo-scrittori che dopo una serie di post a raffica, iniziano a pubblicare una volta al mese, poi una volta ogni sei mesi e poi… silenzio.
L’ultimo post visibile sul feed risale a un anno prima.
Se anche seguivo quel profilo, non lo seguo più.
Diciamo che hai in mano i tre, massimo quattro argomenti del tuo piano editoriale e hai anche stabilito in quale formato li realizzerai.
Adesso pianifica le uscite.
In base alla mia esperienza, il compromesso migliore per non sovraccaricarsi di lavoro sono 3 uscite alla settimana.
Nessuno ti vieta di pubblicare anche solo 2 volte. In tal caso, ti consiglio di creare quattro rubriche da proporre a settimane alterne.
Esempio pratico con 3 uscite:
Lunedì: recensione romanzo fantasy famoso. Formato post.
Mercoledì: il tuo rapporto personale col fantasy. Formato carosello.
Venerdì: intervista a un collega autore. Formato live o scritto.
E ripeti lo stesso schema ogni settimana.
Esempio pratico con 2 uscite su 4 argomenti diversi:
settimana 1:
Martedì: recensione romanzo fantasy famoso. Formato post.
Giovedì: il tuo rapporto personale col fantasy. Formato carosello o video.
Settimana 2:
Martedì: I più iconici personaggi fantasy nella storia della letteratura. Formato post
Giovedì: Meme che raccontano il tuo rapporto col genere fantasy. Formato video o post.
E ripeti lo stesso programma a settimane alterne.
Un’ulteriore raccomandazione che ti faccio è non avere fretta.
Qualunque cosa tu abbia scritto, ha richiesto tempo, dedizione e fatica. Se pubblichi un libro senza che nessuno al mondo sappia della tua esistenza, non lo venderai.
Tempo e costanza
Oltre a offrire contenuti in linea con ciò che scrivi e che pubblicherai e a farlo con costanza, devi metterti in testa che per ottenere risultati serve tempo.
Sui social sei uno su milioni, anzi, miliardi di contenuti che gli utenti scrollano velocemente e dimenticano un secondo dopo.
Ma se sei presente con costanza, tratti sempre i medesimi argomenti per quella precisa fetta di pubblico e ti rendi riconoscibile con delle grafiche, con la tua faccia o con qualcosa che ti identifica perché è solo tuo, gli stessi utenti ti vedranno passare più e più volte e gli resterai più impresso di chi pubblica ogni tanto.
Non arrenderti alle prime delusioni, non demordere se all’inizio ricevi pochi like, pochi commenti, poche visualizzazioni. La costanza paga.
Ce l’ho fatta io a crearmi una community, che di anni ne ho 60 e non sono nativo-digitale!
Interagisci
Quando inizi ad avere un pubblico – piccolo grande che sia – devi interagire.
Ciò significa, sia rispondere ai commenti che ricevi (fosse anche solo un emoticon) sia andare a commentare i contenuti di altri utenti in linea con i tuoi interessi.
Solo così si intessono delle relazioni che poi portano a collaborazioni, scambi di letture, richieste di interviste; relazioni che ti fanno scoprire professionisti che possono esserti utili, come bookblogger, editor, cdb, illustratori ecc.
Crea un tuo sito internet
Il problema dei social è che sono volatili e non ti appartengono.
Una piattaforma potrebbe chiudere da un giorno all’altro; ti potrebbe venir cancellato o hackerato l’account.
La soluzione è portare i tuoi contatti social in un POSTO TUTTO TUO, che puoi gestire a tuo piacimento, nel quale non devi sottostare ai vincoli e ai paletti dei social e che ti permette anche di avere rapporti one-to-one con chi ti segue.
Sto parlando di un sito, che se vuoi utilizzare per farti conoscere come autore dovrà chiamarsi col tuo nome e cognome.
No a nomi di fantasia tipo: La penna di Gio, Scrivere è bello, Vivo per scrivere e cose del genere.
Tu, autore, sei Mario Rossi, così c’è scritto sulla copertina del tuo, così si chiama il tuo profilo social e così devi essere rintracciabile ovunque nel web.
Sul tuo sito puoi parlare di te anche come persona oltre che in veste di scrittore.
Il sito è casa tua e gli utenti che ci arrivano, nella maggior parte dei casi, ti hanno già incontrato altrove (sui social o nella vita di tutti i giorni) e un po’ ti conoscono.
Dunque, potrebbero essere curiosi di scoprire altre cose di te, cose tue personali.
Elemento cruciale IL BLOG
Il fulcro del tuo sito deve essere un blog in cui tratti gli stessi argomenti di cui parli sul tuo profilo social di autore.
Sei uno scrittore, no? E allora, scrivi!
Sul sito puoi tranquillamente pubblicare 1 sola volta alla settimana.
La gente che ci va, lo fa perché è già interessata a te o ai tuoi contenuti e, col poco tempo che tutti quanti abbiamo a disposizione, se qualcuno visita il tuo sito una volta alla settimana hai già raggiunto un gran traguardo.
Piccola ma utile strategia
Adesso ti regalo una strategia per non stare a scervellarti su cosa pubblicare sui social.
Parti dal tuo sito per creare contenuti. Ripensa alla figura del capo-redattore di cui ho parlato prima: la tua rivista settimanale è il tuo sito.
Crea un programma editoriale per il sito, ciò significa 4 argomenti al mese, che non sono poi tanti.
Scrivi un articolo sull’argomento settimanale e da quello estrapola mini-contenuti per i social.
Tornando al nostro esempio fantasy:
Le quattro rubriche mensili per il sito potrebbero essere:
1. la recensione di un libro fantasy
2. il fantasy dalla sua evoluzione a oggi
3. i più famosi personaggi fantasy nella storia della letteratura
4. il tuo rapporto col fantasy
Ponendoti delle semplici domande tipo: perché, quando, dove, come, in che modo, quale, a chi, puoi tirare fuori dei micro-contenuti da ogni articolo che hai scritto per il sito.
Supponiamo che tu abbia scritto una recensione di Harry Potter.
I 2 soggetti per i social potrebbero essere:
perché ho amato Harry Potter alla follia
come la lettura di Harry potter ha influenzato la mia scrittura.
Altro esempio. Per la rubrica “i più famosi personaggi fantasy nella storia della letteratura” hai scritto per il blog un articolo che parla di Gollum, come personaggio iconico del Signore degli Anelli.
I 2 soggetti per i social di quella settimana, potrebbero essere:
Da dove ha preso ispirazione Tolkien per creare il personaggio di Gollum
Come io ho immaginato Gollum dal libro rispetto a come è stato raffigurato nella trasposizione cinematografica.
Hai visto com’è facile?
Da ogni articolo che scrivi puoi tirare fuori altri 2 micro-contenuti e i tuoi 4 articoli mensili diventano in un baleno 8 soggetti per i social.
Nel sito, ovviamente, oltre al blog e a delle pagine dedicate a te stesso, avrai anche la vetrina dei tuoi libri e su questa, ti puoi sbizzarrire rispetto ai social.
Puoi linkare i tuoi libri direttamente alle piattaforme di acquisto, puoi dare spazio alle recensioni che hai ricevuto e a degli estratti che la gente può leggere.
Puoi caricare dei video in cui presenti i tuoi libri o dove vieni intervistato.
La newsletter e gli iscritti
Nel sito, come ho detto, puoi fare ciò che vuoi, ma il suo scopo primario deve essere reclutare iscritti in modo che diventi un pubblico tutto tuo, meno volatile di quello dei social.
Per farlo, devi restare in continuo contatto con loro.
Devi colpire regolarmente, come un martello. Ogni settimana bum, un colpo, perché le persone dimenticano in fretta.
Il tuo colpo settimanale è la newsletter.
Una mail in cui annunci i nuovi contenuti della settimana sul tuo blog, contenuti dei quali, se ti seguono anche sui social, troveranno già un richiamo all’interno di questi.
Qualche iscritto ti amerà, qualcuno ti odierà, qualcuno cancellerà l'iscrizione, ma inizieranno comunque a conoscere il tuo nome, che è quello che ti serve per fare lo scrittore.
Che fatica!
Potresti obiettare che, così, farsi conoscere diventa un lavoro.
Ma, fare lo scrittore è un lavoro. Un lavoro meraviglioso ma impegnativo, che non si esaurisce nella scrittura del libro, richiede anche saper comunicare, promuoversi e vendere.
Se scrivere per te è un giochino o un passatempo; se vuoi pubblicare o hai già pubblicato solo per poter dire: oh, gente, ho pubblicato un libro anch’io, allora puoi risparmiarti tutto il lavoro che ho spiegato fin qui.
Il mondo difficilmente saprà che esisti e i libri li venderai ai tuoi amici e parenti.
Amen.
Sono andata un po' lunga con questo articolo. Di solito scrivo pezzi che si leggono in massimo 5 minuti, ma le cose da dire su questo argomento sono talmente tante che non sono riuscita a contenermi di più.
E questa è solo la punta dell'iceberg.
Per approfondire, ti consiglio di ascoltare la puntata nr. 6 del CORSO GRATUITO "Dalla parte dello scrittore".
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Chi è Eleonora Scali?
Laureata in lingue, ha lavorato per anni come addetta stampa. Scrive narrativa da quasi un ventennio. Ha pubblicato con vari editori indipendenti, fra cui Edizioni TriplaE e Tabula Fati del gruppo Solfanelli. Si è servita di editor e di agenzie (fra queste l'agenzia Beretta Mazzotta e Laura Ceccacci Agency). Ha intrapreso anche la strada del self-publishing e dei concorsi letterari (Premio Italo Calvino, Torneo Io Scrittore, Concorso Città di Como, Premio Giovane Holden, Premio Andersen e molti altri).
Per anni ha collaborato con il progetto ministeriale "Libriamoci a scuola" promuovendo la lettura negli istituti di ogni ordine e grado.
L'università di Barcellona, Facoltà di Informazione e Mezzi Audiovisivi, ha giudicato il suo manuale Tutto quello che devi sapere per pubblicare un libro una guida eccellente.



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