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Scrittore e permaloso non vanno d'accordo

Aggiornamento: 1 mar


Quando pubblichi un libro ti esponi inevitabilmente e volontariamente al giudizio degli altri. Se hai un ego smisurato e sei molto permaloso, il tuo percorso verso la pubblicazione potrebbe rivelarsi particolarmente difficile.

Ti spiego perché.

Se scegli il self publishing l’unico giudizio a cui ti esporrai è quello dei lettori. Puoi tranquillamente non condividerlo, dicendoti che è soggettivo e dettato dal gusto personale. Puoi perfino ignorarlo, perché mica a tutti si può piacere.


Ma se vuoi intraprendere la strada dell’editoria tradizionale, i giudizi a cui verrai sottoposto sono moltissimi e i rospi che dovrai ingoiare altrettanti.


Ecco cosa ti troverai ad affrontare:

Primo step: la lettera di presentazione a un editore. È quella che gli farà decidere se dedicare attenzione al tuo manoscritto o meno. Se non superi questo primo giudizio, i file che hai allegato alla mail non verranno nemmeno aperti.

Secondo step: Supponiamo per un attimo che la mail in cui hai presentato l’opera e te stesso abbia fatto colpo. L’editore non va direttamente a leggere il tuo manoscritto, prima dà un’occhiata alla sinossi, che è un riassunto stringato ma ragionato della trama, finale incluso. Verrai giudicato sia sul contenuto che sullo stile.

Terzo step: Se fin qui è andato tutto bene, il tuo manoscritto verrà finalmente letto. L’editore potrebbe proporti un contratto di edizione come no. Magari il romanzo è carino ma richiede troppo lavoro di editing oppure è interessante ma troppo di nicchia, oppure è troppo acerbo. Insomma, nemmeno a questo punto puoi dare niente per scontato.


Poniamo che tutto fili liscio e che tu firmi il contratto. Pensi che sia finita qui e che il romanzo vada in stampa?

Neanche per sogno!


Quarto step: il romanzo sarà affidato all'editor della CE, che lo vivisezionerà alla ricerca di eventuali punti deboli da correggere e punti di forza da evidenziare. Di nuovo giudizi con i quali dovrai confrontarti e discussioni e modifiche, riscrittura, rilettura e così via.

Quinto step: il romanzo, nella sua veste migliore, passerà in mano al correttore di bozze, che andrà a caccia di ogni possibile refuso. Con lui, difficilmente puoi obiettare qualcosa. E non tirare fuori la tua ex-professoressa di italiano, la mamma o la zia che si intendono di grammatica e ortografia e che la pensano diversamente. Nel 99,999% dei casi ha ragione il cdb.

Sesto step: la copertina. Quando sei sotto contratto con una CE è l’editore a decidere la grafica della copertina. È sua facoltà perfino cambiare il titolo del tuo romanzo. È possibile che accetti proposte da parte tua, ma l’ultima parola è sempre la sua.

Un bel rospo da ingoiare, no?

Ultimo step: il giudizio del pubblico. Anche se arriva solo alla fine di questo lungo processo, è il più importante, il più severo e il più inopinabile.

Le recensioni sui vari store online (tipo Amazon) possono distruggere la media del gradimento di un autore per i motivi più assurdi e non danno diritto di replica.

Giusto per raccontarne una: mi è capitato di trovare valutazioni a una sola stelletta a romanzi secondo me molto belli, con l'unica spiegazione che il libro è arrivato sciupato, in ritardo o non è stato consegnato affatto.




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Ciao, sono Eleonora Scali e sei sul mio blog


In questo spazio parlo dei libri che leggo e di quelli che scrivo; fornisco consigli agli aspiranti scrittori; racconto dei miei viaggi, della mia passione per la musica e di me stessa come donna e come autrice.


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