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Pillola #4 come faccio a cercare un editore?

Aggiornamento: 11 apr


Cercare un editore che possa essere interessato al tuo romanzo d’esordio è un lavoro lungo e faticoso.

Ti spiego come evitare di sprecare tempo e energie.

Prima di tutto, accantona subito l’idea di contattare le major. Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, Bompiani, Piemme, Sonzogno ecc. di norma NON accettano l’invio spontaneo di manoscritti.



Una strada possibile: le agenzie letterarie

Questi colossi editoriali utilizzano canali preferenziali per valutare eventuali nuove proposte. Il principale sono le agenzie letterarie. In Italia, quelle che contano e che hanno stretti contatti con grandi editori sono pochissime. Fra queste Grandi & Associati, Herzog, Beretta & Mazzotta, Meucci.

Ne esistono altre centinaia, ma sono più delle trappole scuci-soldi per gli autori che non trampolini di lancio verso la pubblicazione con qualche editrice di prestigio.

Quindi, se stai pensando di rivolgerti a un agente letterario nella speranza che ti aiuti a raggiungere le vette dell’editoria, occhio a chi ti metti in mano.


Nessuna agenzia letteraria lavora gratis


Anche solo per valutare se il tuo lavoro possa essere di loro interesse, le agenzie letterarie chiedono un compenso (che può variare da 150 a 500-600 euro a seconda della lunghezza dell'opera e dell'agenzia). Se sei pronto a pagare per questo servizio, almeno scegli un’agenzia con una storia di successi documentati.

Come fare?

Sul loro sito cerca la sezione di chi rappresentano o hanno rappresentato e troverai quali autori “hanno sfondato” grazie a quella agenzia e con quali editori hanno pubblicato. Se non trovi questo portfolio sul sito dell’agenzia che stai valutando, ti si dovrebbero drizzare le antenne.

Chiudo qui l'argomento agenzie letterarie perché è troppo vasto. Gli dedicherò un intero articolo prossimamente.


Editor ma anche talent-scout


Un altro canale utilizzato dalle major per valutare eventuali nuovi autori sono gli editor. Questa figura professionale è spesso un freelance o un collaboratore esterno alla casa editrice. Dunque, lavora per grosse realtà ma anche come libero professionista.

Sono casi rari, ma è possibile che se gli capita di editare un romanzo (extra CE per cui lavora) che a suo parere è particolarmente meritevole, lo sottoponga all’attenzione di una delle case editrici con le quali collabora. Essendo un professionista sul quale la CE ripone fiducia, ci sono buone chances che la sua “segnalazione” venga presa in esame.


Ricorda che sia l'agenzia letteraria che l'editor hanno un costo e non ti danno nessuna garanzia di successo, pertanto se non hai soldi da spendere, abbandona l'idea di puntare ai grandi nomi dell'editoria a meno che... tu non vinca o venga segnalato a un premio letterario prestigioso.

Il premio letterario Italo Calvino


Questo concorso (che ha sede a Torino) si tiene una volta l'anno. Le iscrizioni vengono aperte nel mese di luglio e chiudono a ottobre e sono riservate a scrittori esordienti.

I manoscritti vanno in mano a un comitato di lettura super selezionato e segretissimo che effettua una prima scrematura. I selezionati dal comitato di lettura per la finale (solitamente una rosa di circa venti nomi) passano all'esame della giuria che decreta il vincitore ed ha la facoltà di assegnare altri premi come quello della critica, della lingua italiana ecc. La giuria è composta da importanti nomi della letteratura, del giornalismo e dell'editoria, e viene resa nota mesi prima con presentazioni accurate di chi ne fa parte.

Il Premio Calvino ha grande risonanza su tutti i media e le case editrici fanno a gara per mettere sotto contratto il vincitore. Ma anche i finalisti e i segnalati finiscono spesso sulla scrivania di editori interessati.

L'unica nota dolente di questo concorso è la quota di iscrizione un po' elevata. Tuttavia, secondo me, è ampiamente ripagata dalla scheda di lettura stilata dal comitato che viene inviata a tutti i partecipanti, nessuno escluso: conoscere il parere di un pool di lettori qualificati è uno strumento molto utile per qualsiasi autore esordiente.


Messi da parte i grandi nomi dell'editoria, a chi rivolgersi se si è degli emeriti sconosciuti alla prima opera?

Cerca gli editori indipendenti e medio-piccoli

È molto probabile che così, di primo acchito, non ti venga in mente nemmeno un nome di un piccolo editore. Io stessa, da una rapida occhiata alla mia biblioteca, mi sono resa conto che la maggior parte dei volumi che possiedo sono di grandi case editrici.

Dove trovare allora possibili nominativi a cui spedire il tuo manoscritto?

Il primo canale da setacciare è internet: è sufficiente che digiti “casa editrice” e il genere che hai scritto (thriller, fantasy, giallo ecc.) e saltano fuori un sacco di nominativi, molti dei quali, sono quasi certa, non hai mai sentito prima.


Le librerie indipendenti: un pozzo di scoperte


Un altro canale di ricerca sono le librerie indipendenti: entra, fruga fra gli scaffali e vedrai quanti editori che non conoscevi scoprirai. Considera che, se i loro volumi sono in vendita in libreria, significa che l'editore ha anche una valida rete di distribuzione. Inoltre, potrai toccare con mano le loro pubblicazioni e soppesarne l'aspetto e la qualità di stampa.


Le fiere di settore

Un'altra possibilità per cercare un editore sono i cataloghi degli espositori alle fiere del libro. Di fiere se ne tengono tante in Italia ogni anno, ma il Salone del Libro di Torino (SalTo abbreviato) offre sicuramente la più vasta gamma di editori oggi sul mercato.

Non serve che tu sia andato in fiera. Il catalogo espositori lo trovi anche online entrando sul sito del salone. Spesso ci resta a lungo, anche da un anno all’altro.


I colleghi scrittori emergenti


L'ultimo canale da esaminare è costituito dai colleghi scrittori emergenti o scrittori poco conosciuti. Se sei attivo sui social, probabilmente avrai fra i tuoi contatti molti altri scrittori o aspiranti tali come te. Vai a vedere chi ha pubblicato, quale genere e con quale editore. Se il collega si mostra disponibile, chiedigli come si sta trovando col suo editore. Potrai scoprire dalla sua viva voce se si tratta di una CE che vale la pena di contattare o meno.


Diciamo che ora hai una lista di papabili editori da contattare. Per carità, non spedire il tuo romanzo a tappeto a tutti quanti. Preparare il materiale e una lettera personalizzata per ognuno è un lavoro immane (se ti sei perso l’articolo su “come presentarsi a un editore” lo trovi qui). Ti consiglio di selezionare una rosa di 5-6 editori al massimo. Se proprio vuoi esagerare, una decina, ma perfettamente centrati sul tuo genere, il tuo stile, le caratteristiche peculiari che pensi il tuo romanzo possieda.


Qui comincia il lavoro lungo e certosino che devi fare.


Per ogni nominativo che pensi faccia al caso tuo, cerca il sito internet e spulcialo fin nei minimi dettagli.

Nella home di cosa parla?

Se è un editore free (cioè di quelli seri, che non si fanno pagare dall’autore per pubblicarlo) la prima cosa che troverai sono i libri che pubblica: le ultime uscite, il suo catalogo, le collane, gli autori.

Guarda se fra le collane c’è il genere del tuo romanzo. Se c’è, apri la pagina di uno dei romanzi e leggi la descrizione dell’opera. Com’è scritta? Bene, male? E’ interessante? Ti invoglia all’acquisto? Questa, solitamente, è opera dell’editore, non dell’autore. Ti aiuta a farti un’idea dei professionisti che lavorano nella CE.


Adesso osserva la grafica della copertina o, meglio, di più copertine dello stesso editore. Hanno una linea grafica comune? Sono accattivanti? Riconoscibili? Leggibili?

Ultima verifica, forse la più importante: leggi qualche estratto dei romanzi in vendita.

Ti serve a capire la qualità di ciò che la CE pubblica. Se non trovi le pagine di anteprima sul sito dell’editore, cerca lo stesso romanzo su Amazon. Lì, di solito, l’estratto è sempre a disposizione dell’acquirente.

Leggi un po’ di pagine e chiediti: Sono scritti di qualità? Sono privi di errori o refusi? Grammatica, sintassi sono ok? L’impaginazione è ben fatta? L’editore offre sia la versione ebook che cartacea del romanzo? Averle entrambe è un plus e non sempre è scontato.


L'ispezione del sito ha dato esito positivo


Hai individuato una CE fatta di gente seria, che lavora bene, realizza un prodotto di qualità e la loro linea editoriale è compatibile col romanzo che vuoi proporgli.

Adesso cerca la pagina “invio manoscritti”. Nei siti delle CE free, in genere, non è in bella evidenza perché la loro priorità non è pubblicare nuovi autori ma vendere i libri che hanno pubblicato. Probabilmente la troverai come sottopagina dei “contatti”.

Trovata? Bene, andiamo avanti.

Leggi con la massima attenzione le istruzioni della CE per l’invio di manoscritti. In che tipo di formato li vogliono? Digitale (e quale?) o cartaceo? Chiedono l’intero manoscritto o solo qualche capitolo? Vogliono che l’opera sia accompagnata da una sinossi e una biografia? (se hai le idee confuse su cosa sia una sinossi, trovi un articolo dedicato qui).



Occhio alle eventuali limitazioni temporali sull’invio.


Alcune CE aprono ai nuovi autori in determinati periodi dell’anno, oppure hanno il programma editoriale già al completo e non accettano proposte fino a una certa data. Controlla anche le tempistiche medie che danno per fornire una risposta. Mediamente una CE si prende dai 4-6 mesi a un anno per valutare nuove proposte. Una volta che lo sai, evita di ricontattare la CE per avere notizie o sollecitare. Eri già avvisato e ti renderesti antipatico.


Quando il cliente è l'autore.

Diffida delle case editrici che mettono in bella evidenza claim di questo tipo: hai scritto un libro? Pubblica con noi.

Nel 90% dei casi sei finito sul sito di una CE a pagamento.

È inutile che continui a fare l’esame accurato di cui sopra. Il loro cliente è quello in “home” cioè tu, autore. Forse, nella pagina dedicata all'invio dei manoscritti, non parleranno a chiare lettere di pagamenti, contributi, crowdfunding o preordini obbligati, ma vedrai che la richiesta ti arriverà.

E, il più delle volte, la riceverai in tempi rapidi (qualche settimana, un mese al massimo), preceduta da sperticati ma generici complimenti sul tuo romanzo (sperticati perché devono irretirti, vaghi perché il tuo libro non l’hanno letto) e da un contratto di edizione già compilato col tuo nome e cognome (che se non leggi accuratamente, nasconde le famose postille relative al pagamento della pubblicazione).


Personalmente, penso che le CE a pagamento siano un’associazione a delinquere e la rovina della letteratura italiana perché lucrano sull’ignoranza degli aspiranti scrittori, pubblicano qualunque cosa ricevano senza nemmeno leggerla e ingannano i lettori con un prodotto di bassissima o inesistente qualità.

Parere personale a parte, se un autore decide consapevolmente di pubblicare a pagamento, rispetto la sua scelta. L’importante è che sia conscio che ha pagato per qualcosa che di norma non si paga.


Autopubblicarsi

Oggi esiste anche il selfpublishing, cosa che ai miei esordi non c’era. Se proprio sei pronto a pagare per pubblicare, piuttosto scegli questa via. Almeno avrai carta bianca su tutto ciò che riguarda il tuo romanzo e continuerai a detenerne i diritti, mentre con qualsiasi CE, free o a pagamento, sei costretto a cederli per un determinato numero di anni.

Le piattaforme di selfpublishing, attualmente sul mercato, che funzionano meglio sono: Kindle Direct Publishing di Amazon, Youcanprint e Ilmiolibro.it. La prima richiede una discreta conoscenza informatica (impaginazione, creazione di ebook, grafica, posizionamento online ecc.) ma ha costi irrisori e ritorni economici fra i più elevati. Le altre due forniscono assistenza per qualunque aspetto, ma c’è un costo iniziale da sostenere che non è accessibile a tutti.


Se hai domande o dubbi sull'argomento, scrivimi. Sarò lieta di rispondere.

Qui sotto, una video-pillola sull'argomento. Tutte le video-pillole le trovi anche sul mio profilo instagram @scalieleonora



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Ciao, sono Eleonora Scali e sei sul mio blog


In questo spazio parlo del mestiere di scrittore, rispondo alle curiosità dei lettori sul mondo editoriale, racconto di me, delle mie passioni, dei libri che scrivo e di quelli che leggo.


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