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Non basta pubblicare. Per vendere bisogna anche saper promuovere il proprio libro.
Una buona opportunità è rappresentata dai bookblogger, ma non tutti lavorano allo stesso modo.
Scegliere i bookblogger sbagliati può farti perdere tempo, copie, soldi e pure un po’ di fiducia nel genere umano.
Ti parlo da autrice con anni di esperienza e decine di collaborazioni alle spalle: alcuni bookblogger sono alleati preziosi, lettori appassionati, divulgatori instancabili.
Altri, invece, possono fare danni.
Il social su cui sono più attiva è Instagram, quindi parlerò dei bookstagrammer che si trovano su quella specifica piattaforma.
Come riconoscere i profili migliori
Quando visiti un profilo, guarda subito i tre post fissati in alto.
I bookblogger che lavorano bene, li utilizzano per comunicare in modo chiaro e immediato:
• i loro generi preferiti Se il tuo libro non rientra nella lista, non contattarli: ti risparmierai un rifiuto (o peggio, una recensione poco centrata).
• se accettano libri in quel momento. Se le collaborazioni sono chiuse, non insistere.
• i tempi di lettura. Se hai fretta di ottenere recensioni e i tempi sono lunghi, passa oltre.
• come preferiscono essere contattati: Un messaggio dentro al post, in DM, via mail. Segui le istruzioni e non finirai nel limbo dei messaggi ignorati.
• quali informazioni vogliono sul libro. Copertina, trama completa, tropes, genere: questa chiarezza è sinonimo di professionalità e, spesso, serve anche a loro per fare una scrematura e scegliere i libri che gli piacciono e dunque leggeranno volentieri.
• cosa offrono. Unboxing? Post? Reel? Recensione su Amazon o altri store? Più sono precisi, più puoi capire se fanno al caso tuo. La recensione su Amazon, per esempio, per noi autori è un must. Se la pensi così anche tu, evita i bookblogger che non hanno un account su quella piattaforma.
I bravi bookblogger non dimenticano mai di inserire il profilo dell'autore come collaboratore (si dice su Instagram) nel post o reel con la recensione e di taggare la casa editrice (sempre che sia presente su Instagram con un profilo).
Questo ha una doppia funzione:
avvisa l'autore in tempo reale che è uscita la recensione del suo libro
fa girare lo stesso contenuto su due profili contemporaneamente (quello del bookblogger e quello dell'autore), aumentando le visualizzazioni e le interazioni
Leggi le recensioni (e commenta)
Prima di affidarti a un bookblogger, leggi e commenta le sue recensioni per due motivi:
Commentare serve a far conoscere il tuo nome al bookblogger. Così, quando ti farai vivo, il bookblogger ti riconoscerà come un follower che apprezza il suo lavoro.
Leggere serve a farti capire quanto valide, oneste e motivate siano le recensioni di quel bookblogger: se esprimono un parere articolato, evidenziano cosa ha colpito il lettore e perché; se muovono critiche in modo delicato e/o diplomatico o stroncano senza riguardi.
❌ Evita i bookblogger che...
1) Spifferano mezza trama (o tutta)
Se iniziano le recensioni copiando la quarta di copertina mostrano zero fantasia e iniziativa.
C'è da chiedersi se il romanzo l'hanno letto davvero o no.
Peggio è quando raccontano la trama in modo così dettagliato da fare spoiler.
In questo caso hai la certezza che hanno letto il libro, ma addio sorprese per i lettori che verranno.
Questo tipo di bookblogger, di solito, dopo aver spifferato la trama, concludono la recensione con un commento del tipo: un romanzo che mi è piaciuto molto e che vi consiglio.
Sigh! Tutto qui?
2) Pretendono solo il cartaceo
Per un self-publisher è abbastanza facile ed economico procurarsi copie a prezzi bassi: sono loro a gestire tutto.
La situazione si complica per gli autori con casa editrice (tipo la sottoscritta).
Per fornire copie cartacee ai bookblogger, gli autori sotto contratto devono acquistarle dalla casa editrice (a un prezzo-autore che è scontato, ma non così tanto quanto si crede), attendere di riceverle, poi re-imballarle e spedire le copie ai singoli bookblogger.
Molti bookblogger dimenticano che le case editrici che elargiscono copie gratuite si contano sulle dita di una mano e di solito sono grandi editori.
Se un bookblogger rifiuta l’ebook “per principio”, considera attentamente se vale la pena investirci.
3) Sottolineano che il libro è stato regalato
Quando un post grida “COLLABORAZIONE! LIBRO IN REGALO!”, l'impressione che dà alla maggior parte dei lettori è di una marchetta.
Risultato? Recensione poco credibile e spesso ignorata.
Un buon bookblogger evita di mettere questa etichetta in primo piano, a meno che non sia l'autore (o la casa editrice) a farne specifica richiesta.
4) Chiedono soldi senza dichiaralo apertamente
La peggiore categoria di bookblogger sono i profili che si dichiarano "lettori per passione” ma, al momento del contatto, ti presentano il tariffario.
Non parlo dei professionisti, giornalisti o critici che fanno questo per mestiere: loro sono trasparenti. Mettono in chiaro subito che leggere e recensire, per loro, è un lavoro e, in quanto tale, va retribuito.
Mi riferisco ai dilettanti che: vogliono il cartaceo, vogliono soldi, fanno recensioni tirate via o eccessivamente entusiaste, pubblicano una recensione al giorno (ma quando li leggono tutti questi romanzi?) e poi rivendono i libri su Vinted.
I dilettanti-a-pagamento non stroncano nemmeno i romanzi pessimi, sennò addio futuri clienti. Ma le loro recensioni sono prive di valore. Chiediti se è questo che vuoi.
Non è il numero di follower a decretare la qualità del bookblogger
Non contattare chiunque recensisca solo perché ha decine di migliaia di follower.
Molti utenti comprano i follower proprio per attrarre autori con i quali fare cassa.
Puoi accorgerti facilmente della non-veridicità dei follower di quei profili, quando:
La percentuale di interazioni non si avvicina nemmeno al numero di follower indicato nel counter del profilo (es. un profilo ha 25.000 follower, ma tutti i suoi post hanno appena un centinaio di like e quattro o cinque commenti in tutto).
I commenti sono quasi sempre emoticon oppure senza senso o, ancora, frasi che si ripetono, come: "molto bello", "davvero interessante", "bella recensione".
Un bravo boookblogger, apprezzato dai lettori, riceve commenti motivati e inerenti a quanto ha scritto nella recensione.
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Chi è Eleonora Scali?
Laureata in lingue, ha lavorato per anni come addetta stampa. Scrive narrativa da quasi un ventennio. Ha pubblicato con vari editori indipendenti, fra cui Edizioni TriplaE e Tabula Fati del gruppo Solfanelli. Si è servita di editor e di agenzie (fra queste l'agenzia Beretta Mazzotta e Laura Ceccacci Agency). Ha intrapreso anche la strada del self-publishing e dei concorsi letterari (Premio Italo Calvino, Torneo Io Scrittore, Concorso Città di Como, Premio Giovane Holden, Premio Andersen e molti altri).
Per anni ha collaborato con il progetto ministeriale "Libriamoci a scuola" promuovendo la lettura negli istituti di ogni ordine e grado.
L'università di Barcellona, Facoltà di Informazione e Mezzi Audiovisivi, ha giudicato il suo manuale Tutto quello che devi sapere per pubblicare un libro una guida eccellente.



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