Tutti gli aspiranti scrittori sono convinti che pubblicando con un editore non dovranno preoccuparsi della promozione e della vendita del proprio libro.
Sbagliato.
In questo articolo spiego:
come si comportano le CE medio-piccole
come si comportano i grandi editori
quali attività promozionali puoi, mediamente, aspettarti da una casa editrice.
cosa devi fare per vendere il tuo libro
La pratica comune è demandare la promozione all'autore
Poiché l'attività di un editore è vendere libri, viene naturale dedurre che alla promozione debba pensare lui. Tuttavia, è pratica comune demandare gran parte di questo lavoro all'autore. Gli editori più attenti ai numeri selezionano le opere da pubblicare non solo sul valore dell'opera in sé ma anche (o forse dovrei dire soprattutto):
sulla notorietà dell'autore (nel caso di un esordiente, se vince un concorso prestigioso, ad esempio)
sul suo seguito sui social (numero di follower, ma soprattutto di interazioni)
su quante copie abbia venduto il suo precedente libro (che sia con un altro editore o in self).
Anzi, spesso, questi tre fattori hanno un peso perfino maggiore dell'opera in sé.
Come si comportano le CE medio-piccole
Nel caso degli editori medio-piccoli il problema della scarsa promozione sta nel fatto che, mediamente, hanno pochissime o zero risorse da investire in attività pubblicitarie e un numero pazzesco di titoli/autori in catalogo. Gli editori medio-piccoli, che sono quelli che pubblicano il maggior numero di esordienti, vivono sulla quantità perché sanno che un autore sconosciuto vende mediamente 100 copie, quando fa proprio il botto, dalle 300 alle 500. Quindi, per fare cassa, questi editori devono necessariamente avere tanti autori sotto contratto. Non hanno però budget per promuoverli.
Come si comportano i grandi editori
I grandi editori, invece, che le risorse le avrebbero, tendono a concentrare gli investimenti su pochi, scelti progetti: il best seller, il titolo che tira in quel momento, l’ultimo immesso sul mercato o l’autore che comunque vende perché è già un personaggio famoso.
Entrare a far parte degli autori di un grande nome dell'editoria ti garantisce la distribuzione, quella sì, perché le big possiedono librerie di catena, ma se non rientri fra i best seller, il titolo del momento o non sei già famoso, non aspettarti chissà quale pubblicità.
Attività promozionali che puoi mediamente aspettarti da una CE
Ecco cosa fanno la maggior parte degli editori per promuoverti.
Un comunicato stampa alle varie testate giornalistiche che annuncia l’uscita del tal nuovo romanzo. Tieni presente che, qualsiasi testata giornalistica, stazione radio o televisiva riceve centinaia di comunicati stampa ogni giorno e seleziona solo quelli che pensa possano fare audience. Dunque, non è detto che il comunicato stampa dell’editore generi qualche uscita sui media.
Una newsletter a tutti i contatti della CE (lettori, autori ecc.) con lo stesso annuncio. I risultati di questa attività sono scarsi, in genere.
La presenza a una o più fiere di settore: di solito l’editore avvisa i suoi autori, chiede chi pensa di partecipare e porta in fiera i libri di chi sarà presente. Questo vale soprattutto per le piccole CE che hanno stand minuscoli e centinaia di autori.
La fornitura di copie autore a un prezzo scontato per attività di autopromozione.
Il rilancio dei tuoi post, reel, interviste, recensioni sui vari canali social. Devi essere tu, però, a informare la CE di ciò che hai pubblicato e loro, se e quando possono, ribattono la notizia sui loro canali (pagina social, sito ecc.)
Che funga da intermediario con le librerie per farti ottenere uno spazio per una presentazione. Anche in questo caso, l’iniziativa deve partire da te. Tu individui la libreria e poi contatti la CE perché “spinga”
La fornitura di copie in conto vendita alle librerie dove organizzerai delle presentazioni.
La fornitura di copie gratuite per partecipare a importanti concorsi letterari.
Quello che ho indicato qua sopra è, diciamo, il minimo che tutte le CE dovrebbero fare, ma non darlo per scontato, molto sta alla voglia e alla disponibilità del singolo editore.
Di contro, diffida delle CE che, sul contratto, promettono pubblicità su tutti i media, tour promozionali, firmacopie eccetera. Spesso si tratta di uno specchietto per le allodole e chi lo manovra sono le EAP.
Cosa diavolo devi fare, allora, per vendere il tuo libro?
Partiamo da un dato:
Oggi vengono immessi sul mercato oltre 130.000.000 (centotrenta milioni!!!) di volumi all’anno, metà dei quali restano invenduti. Il solo self-publishing ne sforna circa ventimila l’anno. Il numero di editori a pagamento cresce di pari passo a quello degli aspiranti scrittori e inonda il mercato di prodotti in quantità e di bassissima qualità.
Nel contesto attuale, così affollato e variegato, che tu pubblichi con un editore o in self, devi vendere te stesso prima ancora del tuo libro.
Con questo non voglio dire che devi diventare famoso, ma che devi crearti un seguito come persona prima che come scrittore, devi avere un tuo pubblico affezionato, che ti segue perché fornisci contenuti interessanti, divertenti o utili. Dopo puoi parlare dei tuoi libri e aggiungo, anche dei tuoi libri, non solo di quelli, sennò la gente si annoia.
Dato che ho parlato di CONTENUTI e di SEGUITO o follower, come preferisci chiamare la tua potenziale audience, avrai capito che il canale principale per farti, PRIMA conoscere, e poi per PUBBLICIZZARE i tuoi libri SONO I SOCIAL.
Se non sei social, se sei addirittura allergico ai social, non li frequenti, non ti interessano, non sai nemmeno come funzionano, parti davvero in grande svantaggio, perché il mezzo più potente ed economico che hai a disposizione per promuoverti e comunicare con un potenziale pubblico sono proprio i social.
Se non li sfrutti, c’è poco altro che puoi fare per vendere il tuo libro.
E non credere che pubblicare con un editore ti metta al riparo dal doverti esporre sui social o dal frequentarli. Molto probabilmente sarà la casa editrice stessa a chiederti di creare un profilo, se non ne hai già uno, e a invitarti a pubblicare contenuti con regolarità.
Quali contenuti?
Se sei uno scrittore o ambisci a esserlo, gli argomenti non ti dovrebbero mancare e nemmeno la capacità di scrivere.
Concludendo, la mia risposta alla domanda "A vendere il libro ci pensa l'editore" è: ni. Certo, non sta con le mani in mano - almeno si spera - ma il grosso del lavoro di promozione devi farlo tu.
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Ciao, sono Eleonora Scali e sei sul mio blog
Scrivo da quasi un ventennio. Ho pubblicato con l’editoria tradizionale, in self, tramite concorsi letterari, su antologie multi-autore e su riviste letterarie. Mi sono servita di editor, cdb e agenzie. Ecco perché sono in grado di spiegare ai neo-autori come pubblicare consapevolmente evitando errori e fregature.
In questo blog parlo dei libri che leggo e di quelli che scrivo; fornisco consigli agli aspiranti scrittori e racconto di me stessa come donna e come autrice. Scopri i miei romanzi
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