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Pubblicare su riviste letterarie, serve?

Secondo me, sì.


Non esiste l’automatismo rivista letteraria = pubblicazione con editore, così come non esiste quello agenzia letteraria = editore, tuttavia le riviste letterarie sono un’eccellente palestra e una grande vetrina per qualunque scrittore.


Inoltre, a coloro che prediligono scrivere racconti piuttosto che romanzi, offrono la possibilità di raggiungere un vasto e variegato numero di lettori.

 

Ecco cinque cose che devi sapere sulle riviste letterarie:

 

1) Non sono il pass automatico verso un editore, ma…

Esistono autori che grazie alla pubblicazione su riviste letterarie sono arrivati a editori e anche di una certa importanza.


Ne cito due su tutti: Valentina Maini che ha pubblicato il romanzo “La mischia” con Bollati Boringhieri e Claudia Petrucci, autrice di “L'esercizio” uscito con La Nave di Teseo.


Per altri scrittori le riviste sono state l'apripista verso agenzie letterarie o per costruire relazioni che hanno portato il loro nome all’attenzione di editori. Mi riferisco, ad esempio, a Paola Moretti (il suo “Bravissima” è uscito con 66thand2nd), Alfredo Zucchi ("La memoria dell'uguale" per Polidoro editore) e Graziano Gala ("Sangue di Giuda" edito da Minimum Fax).


Esistono poi riviste fondate da agenzia letterarie, che le utilizzano come forma di scouting per assaggiare nuove voci, ad esempio l’agenzia Pastrengo. Dello stesso avviso è l’agenzia letteraria Otago che, in un’intervista, ha parlato delle riviste letterarie come di “un buon modo per leggere voci nuove, peraltro, già sottoposte al filtro di una redazione, quindi è una ricerca più facile rispetto all’andare a pescare fra le migliaia di proposte che arrivano via email”.

 

2) Bisogna saper scegliere

Le riviste letterarie non sono tutte uguali, ce ne sono di più o meno importanti, di specializzate in uno solo genere o che pubblicano qualsiasi tipo di racconto. Ci sono riviste che per alcuni addetti ai lavori sono punti di riferimento e altre a cui non guarderebbero mai.


Gli editori Wojtek e Effequ, ad esempio, non fanno mistero di pescare talenti da Crapula e Verde perché vi hanno trovato voci autentiche e spontanee. Dello stesso avviso Effequ editore, specializzato in saggistica e narrativa.


Le riviste letterarie su cui puntare sono quelle con una linea editoriale forte e originale e un’identità precisa. Se il loro stile o i generi che trattano si sposano con la tua scrittura puoi avere ottime chances di venir selezionato.


Per iniziare a farti una cultura sul mondo delle riviste letterarie, ti lascio il link a un articolo di Antonio Russo De Vivo (editor) in cui trovi una lista di riviste con indicazione del tipo di racconti che pubblicano: https://www.antoniorussodevivo.it/2023/09/20/riviste-letterarie-una-lista/

 

3) Guarda alle riviste come a una palestra

Sottoporre un racconto a una rivista significa affrontare selezioni, giudizi, editing e sforbiciate anche grosse (il numero di battute è spesso tassativo).


Consideralo una specie di percorso formativo sia professionale che caratteriale. Quando la redazione suggerisce cambiamenti al testo è sempre per migliorarlo e tu dovresti essere felice, inginocchiarti e ringraziare, perché mettersi alla prova fa crescere come scrittore.


Personalmente devo dire grazie alla rivista “Inchiostro” (Il Riccio Editore) che ha creduto in me fin dal lontano 2008. Stavo già lavorando al mio romanzo d’esordio, ma procedevo molto a rilento e con grandi difficoltà.

In più di un’occasione mi ero chiesta se fossi veramente tagliata per fare la scrittrice. Pubblicando quel mio racconto, Inchiostro mi dette la forza di perseverare.

 

4) I racconti non sono graditi all’editoria

Editori e agenzie tengono un po’ più in considerazione gli autori che pubblicano su riviste letterarie, perché li considerano non proprio digiuni del mondo editoriale rispetto ai totali neofiti e perché è possibile che questi autori, nel tempo, siano riusciti a crearsi un loro piccolo pubblico di riferimento.


Tuttavia, se vuoi fare il salto dalla rivista all’editore devi avere un romanzo già pronto nel cassetto.

Il problema è di mercato.

Per la stragrande maggioranza dei lettori i racconti sono graditi quanto i broccoli lessi. Loro preferiscono una grande e gustosa pizza (i romanzi). Di conseguenza, gli editori sono restii a "cucinare" un libro che sanno già avrà una ristretta fetta di "mangiatori".


Proprio perché i racconti hanno un mercato molto piccolo, è difficile anche trovare un’agenzia letteraria disponibile a lavorare su questo genere. L’agenzia sa in partenza che, se l’autore in questione non è un nome già noto, la proposta verrà quasi certamente rifiutata da qualsiasi editore.

 

Consapevole di questo problema, la mia unica raccolta di racconti l’ho pubblicata in self senza nemmeno tentare la strada dell’editoria tradizionale (i romanzi, invece, sono usciti tutti con editori).

L’ho fatto, perché secondo me era un'opera valida e mi dispiaceva lasciarla ammuffire in un cassetto. A distanza di qualche anno, il pubblico mi ha dato ragione. Uomini bestiali e animali umani non solo è piaciuto ma si sta dimostrando un long seller.

 

5) Se scrivi solo racconti e il romanzo non fa per te...

Il mio consiglio è tenere d’occhio i concorsi indetti da case editrici per questo specifico genere.


Quando cercano racconti è perché hanno in progetto di creare un’antologia multi-autore. Entrare a farne parte rappresenta comunque un altro piccolo passo verso l’editoria.


Mi raccomando però di scegliere accuratamente i concorsi a cui partecipare, come spiego in questo articolo.


Personalmente ho tre pubblicazioni di questo genere all’attivo. Sebbene il mio sia solo un nome in mezzo a decine di altri autori, la presenza in queste antologie mi fa curriculum.

 

Chiudo l'articolo con questo messaggio per te.

Le redazioni delle riviste letterarie sono generose, trasudano passione, entusiasmo, competenza, esaminano tutte le proposte che ricevono e su quelle valide lavorano sodo. Partecipa, costruisci, impara da loro. Il resto verrà o forse no, ma almeno avrai scritto le storie che volevi raccontare.


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Chi è Eleonora Scali?

Scrivo da quasi un ventennio. Ho pubblicato con l’editoria tradizionale, in self, tramite concorsi letterari, su antologie multi-autore e su riviste letterarie. Mi sono servita di editor, cdb e agenzie. Ecco perché sono in grado di spiegare ai neo-autori come pubblicare consapevolmente evitando errori e fregature.

In questo blog fornisco consigli agli aspiranti scrittori e racconto di me stessa come donna e come autrice. Scopri i miei romanzi


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