Differenze fra agenzia letteraria e editoriale
- eleonorascali
- 4 apr
- Tempo di lettura: 6 min

Partiamo dall'agenzia letteraria.
Nell'immaginario collettivo, la scrivania dell'agente letterario è coperta da magnifici manoscritti, ben rilegati e disposti in ordine di arrivo.
Lui prende il primo, lo legge rapidissimamente, e scopre subito che è un capolavoro.
Chiama Mondadori, che non sta aspettando altro che quella telefonata.
Mondadori, convinto dalle parole dell’agente, legge il manoscritto al volo e, entro sera, richiama l’agente proponendogli un contratto, perché vuole quel libro a ogni costo.
Il contratto viene firmato con soddisfazione dell’agente, dell’editore e dell’autore.
L’agente incrocia le braccia e resta in attesa dei lauti proventi.
Questo accade solo nei film.
La realtà è un agente sommerso di email, spesso prive di sinossi, con semplicemente allegato un manoscritto di millemila pagine, in cui l'autore chiede di essere letto, perché ha scritto il capolavoro del secolo.
Ma la lettura dei manoscritti non è gratis. Le agenzie lo spiegano a chiare lettere sul loro sito. La lettura (in gergo "valutazione") ha un prezzo.
Così, l'agente inizia col cestinare tutte le mail degli autori che se ne fregano delle indicazioni sul sito.
Finalmente incappa in una richiesta-pagata e la esamina. Che l'opera sia buona o meno, deve leggerla per intero e poi redigere una scheda di lettura (l'autore ha pagato per quella).
Una brutta scheda genererà quasi certamente altre mail da parte dell'autore che ha visto stroncato il suo capolavoro. Prassi vuole che l'agente risponda, anche se ne farebbe volentieri a meno.
Poniamo che l'agente trovi un buon libro. Il più delle volte, se è di un neo-autore, quel libro necessita comunque di una messa a punto.
L'agente deve, allora, convincere l'autore a investire tempo e denaro per l'editing e la correzione di bozze.
Completato anche questo passaggio, se l'agente ritiene di avere uno o più editori ai quali quell'opera possa interessare, prova a proporgliela. Gli editori non sono lì ad aspettare proprio lui e poi lavorano con piani editoriali lunghissimi e potrebbero già essere a posto per l'anno in corso e parte del seguente. Quindi, nicchiano, ci pensano, valutano...
Insomma, l'agente potrebbe aspettare una risposta anche per mesi.
Se, alla fine riesce a collocare il libro, l’agente si occuperà di:
esaminare bene il contratto per tutelare sia i suoi interessi che quelli del suo autore;
supervisionare i rapporti fra editore e autore in modo che tutto fili liscio;
solleciti di pagamento ed eventuale recupero crediti.
curare anche tutto ciò che può essere necessario per eventuali pubblicazioni all’estero del suo autore.
La principale differenza fra agente letterario e editoriale sta in una parte del suo lavoro che ho appena descritto.
L'agente letterario funge anche da intermediario fra casa editrice e autore (l'agente editoriale, no).
Ciò implica, da un lato intrattenere stabili rapporti di collaborazione e fiducia con tanti editori, sapere che generi pubblicano e che tipo di opere stanno cercando; dall’altro saper selezionare nuove voci e storie interessanti e riuscire a metterle a punto nel modo migliore per poterle proporre agli editori.
Questo tipo di agenzie possono occuparsi di servizi editoriali e di rappresentanza autori o soltanto di rappresentanza. Ad esempio: Laura Ceccacci Agency fa entrambe le cose, mentre Silvia Meucci Agency opera esclusivamente nella rappresentanza autori.
L'agente letterario guadagna in due modi
selezionando ed editando autori, servizi per cui viene pagato dall’autore (es. Laura Ceccacci)
e/o
collocando gli autori selezionati presso un editore, servizio per cui viene pagato dall’editore in percentuale sugli incassi dell’autore (es. Silvia Meucci)
NOTA BENE: La rappresentanza non la paga l'autore, ma l'editore.
E siccome tu non la paghi, non puoi darla per scontata.
Anche se con quell'agenzia letteraria hai fatto un percorso di valutazione, editing eccetera, non è detto che decida di rappresentarti.
E, anche se un'agenzia letteraria che si occupa della sola rappresentanza accetta di rappresentarti, non è detto che riesca a trovare l'editore interessato alla tua opera.
Nomi diversi agenzie diverse. Cosa fa quella editoriale?
L’agenzia editoriale fornisce SOLO servizi editoriali, cioè: valutazione, editing, correzione di bozze, traduzione, ghostwriting, impaginazione ecc.
Considerala una specie di salone di bellezza per il tuo libro.
L'agenzia gli conferisce la veste migliore e dopo, o ti cerchi un editore da solo o ti pubblichi in self.
L'agente editoriale guadagna in due modi
dagli autori che vi si rivolgono personalmente per uno o più servizi editoriali
e
dalle le agenzie letterarie che possono affidargli per proprio conto lavori di lettura opere, redazione di schede di valutazione o servizi come editing, cdb eccetera.
Le agenzie editoriali che intrattengono rapporti con quelle letterarie possono, a loro discrezione, segnalare autori secondo loro meritevoli a una delle agenzie con rappresentanza, fungendo così da trade union, da talent scout.
Occhio però: questo, chiamiamolo, passaggio di mano non è scontato o automatico. E, non molte agenzie editoriali hanno validi contatti con agenzie letterarie. Una che li ha è Chiara Beretta Mazzotta.
Serve un agente per pubblicare?
No, non necessariamente.
Si può pubblicare anche contattando direttamente gli editori, sempre che accettino l’invio di manoscritti.
I grandi editori, che fanno parte di gruppi editoriali, ad esempio, NON accettano manoscritti se non dalle agenzie, che li hanno preventivamente filtrati e ottimizzati.
Avvalersi di un’agenzia è una tua libera scelta.
Se lo fai con l’obiettivo di essere rappresentato per arrivare a un editore, magari pure un nome importante, ti serve un’agenzia letteraria.
Ricorda però (l'ho già detto ma lo ripeto) che non hai la certezza di venire rappresentato.
Se vuoi solo migliorare il tuo manoscritto per poi cercare un editore per conto tuo o per pubblicarti in self, va benissimo anche un'agenzia editoriale.
Qualcuno mi ha chiesto: che senso ha che esistano entrambe?
Per noi autori - specie per i più inesperti, che non conoscono bene il settore - sarebbe molto più conveniente se operassero solo le agenzie letterarie.
Almeno, sapremmo in partenza che stiamo pagando dei servizi editoriali che potrebbero (e ribadisco, potrebbero) portarci anche a pubblicare, meglio se con un grande nome dell'editoria.
La mia risposta risulterà sicuramente sgradita alle agenzie editoriali, ma è dettata da 20 anni di esperienza nel settore ed è ben ragionata.
Credo che, aprire e gestire un'agenzia editoriale sia alla portata di chiunque abbia le giuste competenze (editor, correttore di bozze, insegnante di scrittura creativa, ghostwriter, impaginatore, grafico ecc.).
Che uno le abbia tutte quante o che metta insieme un pool di persone per svolgere questi lavori, se vuole, può mettere in piedi un'agenzia editoriale anche domattina.
La parte difficile è intessere stabili rapporti di collaborazione e fiducia con tanti editori, meglio se con nomi importanti, avere fiuto nello scovare opere valide da proporre a questi editori e mantenersi costanti nel tempo, cioè riuscire a sfornare un successo dietro l'altro, così da poter dire "questo, quello e quell'altro libro di successo è stato pubblicato grazie alla mia agenzia."
In una parola, le agenzie editoriali esistono perché è più facile fare l'agente editoriale che l'agente letterario. Tanto è vero che, in percentuale, operano più agenzie editoriali che letterarie.
Questa è comunque la mia opinione personale e, in quanto tale, può anche non essere condivisibile.
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Chi è Eleonora Scali?
Scrivo da un ventennio. Ho pubblicato con l’editoria tradizionale, in self, tramite concorsi letterari, su antologie multi-autore e su riviste letterarie. Mi sono servita di editor, cdb e agenzie. Ecco perché sono in grado di spiegare ai neo-autori come pubblicare consapevolmente evitando errori e fregature.
In questo blog fornisco consigli agli aspiranti scrittori e racconto di me stessa come donna e come autrice. Scopri i miei romanzi
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