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3 vantaggi di pubblicare in self (meglio Amazon o YCP?)

Ogni strada di pubblicazione ha pro e contro e tu, che scrivi, devi conoscerli per poter fare la scelta che meglio si adatta alle tue esigenze.

 

In un precedente articolo ho illustrato alcuni svantaggi della pubblicazione in self, oggi parlo dei vantaggi dell’autopubblicazione e delle differenze fra il colosso straniero Amazon e la più grande piattaforma di self italiana, Youcanprint.

 

Fino a una decina di anni fa, il self-publishing era considerato un po’ l’ultima spiaggia per gli autori rifiutati da qualsiasi casa editrice. Più di recente, però, vi si stanno affacciando sempre più autori preparati e consapevoli, che decidono di autopubblicarsi per una precisa scelta e non come ripiego.

 

Parlo di autori con un solido percorso formativo alle spalle, che immettono sul mercato prodotti di qualità, vendono, hanno successo e talvolta accade che vengano reclutati da delle case editrici. È il caso di Felicia Kingsley (alias Serena Artioli) e Marilena Barbagallo (con ben 18 romanzi in self). Entrambe hanno iniziato da piattaforme di auto-pubblicazione e poi sono state reclutate da Newton Compton.

 

Vi sono anche autori che hanno fatto il percorso inverso: una volta che si sono affermati grazie all’editoria tradizionale hanno poi scelto di diventare imprenditori di se stessi. Uno dei casi italiani più significativi è Paola Chiozza. All’uscita del suo Punizione Divina con Salani editore nel 2019, sono seguiti altri sei romanzi di grande successo pubblicati in modo indipendente (inclusa la nota saga dei Goldsmiths).

 

Prendiamo in esame quest’ultimo caso:

perché un autore dovrebbe passare dall’editoria tradizionale al self?

 

Ecco i vantaggi:

 

Controllo creativo totale

Pubblicando in self diventi l’editore di te stesso:

  • sei tu a decidere se investire sul tuo libro e quanto;

  • tua la scelta di un eventuale editor, di un correttore di bozze e di un grafico;

  • sei sempre tu a scegliere il titolo, l’immagine di copertina e il tipo  (morbida, rigida, con alette ecc.);

  • hai carta bianca anche sull’impaginazione (font, dimensione, con illustrazioni o senza) e

  • sulla scelta del formato (tascabile, commerciale, quadrato, landscape ecc.).

  • starà a te decidere se mettere in vendita solo cartaceo o anche l’e-book, a quale prezzo e tramite quali canali di distribuzione.

 

Se pubblichi con una casa editrice dovrai sottostare alle loro decisioni per ognuna di queste voci.

 

Royalities più alte rispetto all'editoria tradizionale e controllo dei dati di vendita

A determinate condizioni, piattaforme come YCP e Amazon possono offrire percentuali di guadagno che arrivano al 70% sugli ebook e al 30-40% sul cartaceo.

 

Inoltre, qualsiasi piattaforma di self ti concede totale e costante controllo sui dati di vendita e sui pagamenti delle royalties.

 

Pubblicando con un editore, la tua percentuale è del 5-10% sul cartaceo e di un 50% al massimo sull’ebook e per i dati di vendita e la cadenza dei report sei nelle mani dell’editore: devi fidarti dei numeri che ti fornisce e devi pazientare per i pagamenti.

 

Proprietà della tua opera

Pubblicando in self puoi disporre della tua opera a tuo piacimento.

Ad esempio: puoi modificare il prezzo, regalare copie a bookblogger, vendere personalmente copie alle presentazioni, aggiornare, modificare o ritirare il tuo libro dal mercato in qualunque momento.

 

Con un editore non puoi fare niente di tutto questo.

 

Questi sono tre vantaggi non da poco. Il rovescio della medaglia è che, se non offri un prodotto di qualità ti rovinerai la reputazione in un nanosecondo e nessun lettore acquisterà più niente scritto da te.

A questo proposito ti consiglio di leggere l'articolo Come fare self-publishing di successo.

 

Offrire qualità significa: investire sul tuo prodotto e assumerti il rischio d’impresa. Quindi, devi far bene i conti prima di auto-pubblicarti e devi considerare anche l’eventualità di non riuscire a recuperare l’investimento iniziale con le copie che venderai.

 

A questo punto potresti chiedermi:

 

Meglio Amazon o altre piattaforme?

Ti spiego le differenze e lascio la decisione a te, perché ogni scrittore ha esigenze e aspettative diverse dai libri che pubblica e quello che può andar bene per me, può non essere adatto a te.


Per cominciare farei una distinzione fra il TOTAL SELF e il SELF IBRIDO ASSISTITO.

Queste definizioni non esistono. Le ho inventate io, ma alla fine di questo articolo ti diventeranno chiarissime.

 

il total self è quello delle piattaforme dove devi fare tutto da solo, inclusa la messa in vendita del tuo libro.

 

Il principale rappresentante di questa categoria è Kindle Direct Publishing, la soluzione di Amazon per il self.

 

Pubblicare con questo sistema richiede un po’ di dimestichezza con la tecnologia, ma se proprio non ci riesci, esistono liberi professionisti e agenzie editoriali che possono aiutarti (a pagamento, sia chiaro).

 

Pubblicare tramite Kindle Direct Publishing (eventuali difficoltà tecniche a parte) è totalmente e assolutamente gratis.

 

Con le piattaforme assistite, tipo YCP, invece, qualcosina da pagare salta sempre fuori, vuoi perché ci sono adempimenti obbligatori (ad esempio il deposito legale dell’opera), oppure perché sapendo di avere dei professionisti a disposizione qualche servizio accessorio finisci per comprarlo.

 

Ma restiamo su Amazon.

Il più grande vantaggio di pubblicare con Kindle Direct Publishing è sicuramente il margine di guadagno, fra i più alti in assoluto, con percentuali che arrivano fino al 70%, oltre alla possibilità di venire pagati anche per singola pagina letta, attivando la funzione Kindle Unlimited.

 

Aumenti ulteriormente i tuoi guadagni se attivi anche la funzione Kindle Select ma, attenzione, così concedi a Amazon l’esclusiva sul tuo libro che, quindi, non potrai mettere in vendita su nessun’altra piattaforma.

 

Passiamo alla nota dolente di Amazon: gli aspetti fiscali.

 

Amazon trattiene per sé i costi di stampa della versione cartacea come fanno le tipografie e i costi di spedizione come una società di logistica (Nota: c'è un piccolo costo di spedizione anche per la versione ebook). E questo è ovvio e giusto: i libri li stampa lui e li consegna a chi li ordina dunque deve essere pagato.

 

Trattiene per sé anche una percentuale sui libri che vendi, che siano ebook o di carta.


Questa percentuale sul venduto, però, non ha niente a che vedere con lo sfruttamento dei diritti sull'opera come nell’editoria tradizionale. Ciò che paghi a Amazon (in realtà non lo paghi, perché il dovuto viene trattenuto alla fonte, ma per te è comunque un costo) sono i servizi di stampa, spedizione e utilizzazione del suo spazio commerciale.

In pratica è come se ti servissi di una tipografia, di una società di logistica e prendessi in affitto un punto vendita.

 

Amazon, infatti, è un market place dove puoi vendere il tuo libro, così come fa chiunque venda qualsiasi cosa su quella piattaforma, che siano vestiti, elettrodomestici, tappeti o altro. A livello commerciale e fiscale non c’è nessuna differenza.

 

Questo tipo di attività (cioè vendere libri su Amazon), secondo le normative fiscali italiane, ti configura come imprenditore/commerciante, perché sussistono tutte le condizioni che per le nostre leggi ti classificano come tale.

 

Ovvero:

  • il prodotto è tuo e appartiene solo a te (non cedi a Amazon i diritti di sfruttamento dell’opera come invece fai con un editore);

  • lo realizzi da solo (con uno strumento messo a disposizione da Amazon, ma in totale autonomia. Quindi, sei tu il produttore di ciò che metti in vendita);

  • lo pubblicizzi rendendolo visibile al pubblico come se lo esponessi nella vetrina di un negozio (la vetrina-Amazon è virtuale, ma per le normative fiscali italiane non fa differenza);

  • svolgi attività di vendita in via continuativa (perché la vetrina-Amazon è aperta al pubblico 365 giorni l’anno).

 

Secondo le normative fiscali italiane, svolgere le attività sopra descritte ti configura come imprenditore e commerciante (lo ripeto, perché il concetto sia chiaro) e, in quanto tale, devi avere la partita iva indipendentemente da quanti libri riesci a vendere o da quanto ti metti in tasca.

 

Sono dell’idea che quasi nessun self-publisher che utilizza KDP+Amazon, ha approfondito la materia e dunque ha aperto la partita iva, ma se non vuole incorrere in problemi dovrebbe farlo.

 

Questo non lo dico io, ma uno studio di commercialisti specializzato in normative fiscali sul selfpublishing. Parlo dello studio di commercialisti Allievi che puoi contattare al link che ho messo qui.

 

Potresti dire:

se tutti pubblicano senza partita iva, perché dovrei aprirla io?

Perché, un giorno, l’agenzia delle entrate potrebbe bussare alla tua porta e chiederti conto delle tasse e dei contributi che non hai versato in quanto imprenditore/commerciante.

 

Se non vuoi aprire la partita iva o non vuoi rischiare le conseguenze di pubblicare su Amazon senza, puoi affidarti a piattaforme di selfpublishing ITALIANE che lavorano in modo diverso.

 

Sono quelle con le quali puoi fare quello che ho battezzato il SELF IBRIDO ASSISTITO.

 

il self ibrido assistito è una pratica a cavallo fra editoria, self-publishing e agenzia editoriale.


Il principale rappresentante di questa categoria è Youcanprint. Ne parlo con cognizione di causa perché me ne sono servita.

 

Ogni servizio di assistenza fornito da YCP ha un costo: grafica, impaginazione, editing ecc. ma sei tu a decidere quali servizi acquistare. Volendo puoi pubblicare anche gratis. E se hai problemi o difficoltà di qualsiasi genere, puoi rivolgerti allo staff di YCP, persone fisiche con le quali puoi interloquire via mail o fissare un appuntamento telefonico.

 

Un altro aspetto che differenzia questa piattaforma da Amazon è che, oltre a fornire gratuitamente l’ISBN, YCP si occupa anche della registrazione legale dell’opera, che è un passaggio obbligatorio per legge per chiunque pubblichi.

 

Un ulteriore plus di YCP è che sono loro a occuparsi di mettere in vendita il tuo libro su tutti gli store online: il loro ovviamente, Amazon, ma anche Feltrinelli.it, Mondadori.it, IBS.it eccetera.

 

Se utilizzi KDP e vuoi vendere il tuo libro anche su altre piattaforme oltre ad Amazon, dovrai provvedere di persona a inserire il tuo libro su ogni altra piattaforma di vendita.

 

Passiamo all’aspetto un po’ meno gradito delle piattaforme che fanno self-ibrido-assistito: le percentuali di guadagno sono più basse di quelle offerte da Amazon (ma comunque molto più alte di quelle che pagano normalmente gli editori).

 

Tuttavia, dal punto di vista fiscale, YCP - ad esempio - si comporta come una casa editrice, liberandoti da qualsiasi grattacapo o necessità di partita iva. Sono loro, infatti, a effettuare le trattenute previste per legge e a rilasciarti la Certificazione Unica da inserire nella dichiarazione dei redditi.

 

Spero che adesso tu abbia le idee un po’ più chiare sulle differenze fra le piattaforme di self. Sapere come lavorano è fondamentale per compiere la scelta che meglio si adatta alle tue esigenze.

 

L’argomento self-publishing è molto più vasto di così. Ne parlo in modo super-approfondito in TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER PUBBLICARE UN LIBRO. 


Questo volume raccoglie i miei venti anni di esperienza come scrittrice e rappresenta la migliore guida attualmente sul mercato per pubblicare senza sprecare tempo, soldi, incappare in brutte sorprese, delusioni e fregature.


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𝐋𝐚 𝐧𝐞𝐰𝐬𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐞̀ 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐢𝐭𝐚.


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Ciao, sono Eleonora Scali e sei sul mio blog

Scrivo da quasi un ventennio. Ho pubblicato con l’editoria tradizionale, in self, tramite concorsi letterari, su antologie multi-autore e su riviste letterarie. Mi sono servita di editor, cdb e agenzie. Ecco perché sono in grado di spiegare ai neo-autori come pubblicare consapevolmente evitando errori e fregature.

In questo blog parlo dei libri che leggo e di quelli che scrivo; fornisco consigli agli aspiranti scrittori e racconto di me stessa come donna e come autrice. Scopri i miei romanzi

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