Ti sei mai fatto questa domanda?
No?
Secondo me dovresti, perché la scelta della strada per pubblicare è strettamente legata sia a ciò che hai scritto e perché lo hai scritto, sia a quali sono le tue aspettative dopo la pubblicazione.
Partiamo dai 6 principali motivi che spingono la maggior parte di noi a scrivere:
Essere letto
Pura soddisfazione personale, valvola di sfogo, il gusto di lanciarsi in una nuova impresa
Far conoscere al mondo la propria storia (opere autobiografiche o ispirate a fatti reali)
Promuovere la propria attività o professionalità (manuali, saggi)
Diventare famoso e fare tanti soldi
Fare beneficienza (e raccogliere fondi per una causa meritevole)
Nell’articolo precedente ho illustrato 7 possibili strade per pubblicare un libro. Se te lo sei perso, lo trovi qui.
In quella sede, non ho parlato delle tipografie. Le metto in campo qui, perché per almeno una paio di motivi che spingono le persone a pubblicare la tipografia potrebbe risultare la scelta migliore.
ESSERE LETTO
Se il tuo obiettivo è essere letto dal maggior numero di persone, una delle possibili strade è l’editoria tradizionale.
Ma a 2 condizioni:
Devi aver scritto qualcosa in linea con le ultime tendenze del mercato: il genere più gettonato, nello stile narrativo più in voga in quel momento, ad esempio.
Devi scegliere l’editore sulla base della sua capacità di distribuzione, perché se il tuo libro non arriva sugli scaffali delle librerie, difficilmente potrà essere “molto letto”.
A questo proposito, ti consiglio di andare a recuperare il mio articolo “Perché il mio libro non è in libreria?”.
La seconda, possibile strada per un autore il cui principale desiderio è essere letto, è il self-publishing.
I motivi sono 2:
Puoi rendere il tuo ebook scaricabile gratis, anche per sempre. Non ci guadagni niente ma ampli sicuramente la platea di possibili lettori.
Puoi vendere il tuo libro cartaceo quasi a prezzo di costo, rendendolo dunque molto allettante
Queste due possibilità però te le dà solo Amazon. Altre piattaforme di self attuano politiche commerciali a cavallo fra editoria e self-publishing e non ti permettono totale libertà sul prezzo (ad. es. Youcanprint). Se vuoi approfondire il metodo di pubblicazione con Youcanprint, leggi questo articolo.
SODDISFAZIONE PERSONALE
Se l’unico motivo per cui vuoi pubblicare è la soddisfazione personale e non ti interessa quante copie venderà il libro o quante persone lo leggeranno, l’editoria tradizionale non è la strada che ti consiglierei.
Certo, pubblicare con un editore, magari pure un nome importante, gratificherebbe molto l’ego e sarebbe una grande soddisfazione personale. Tuttavia i grandi editori pretendono il massimo impegno da parte dei loro autori nella promozione, perché per loro un libro è un prodotto che deve dare un determinato risultato in termini di vendite.
Se firmerai con un grande editore, ti troverai in qualche modo costretto a pubblicizzare il tuo libro anche se non ne avevi la minima intenzione. Diversamente, quell’editore non pubblicherà un tuo secondo libro, se mai tu ne scrivessi un altro.
Se vuoi pubblicare solo per tua soddisfazione personale, per stringere il tuo libro fra le mani e mostrarlo ad amici e parenti dicendo “guarda ho scritto un libro” va benissimo il self-publising, così come una banale tipografia.
FAR CONOSCERE AL MONDO LA PROPRIA STORIA
Qui parliamo di romanzi autobiografici o sillogi poetiche che raccontano una vita intera o alcuni episodi particolari.
Ti dico subito che gli editori, in genere, storcono il naso davanti a opere di questo tipo e i motivi sono 2:
Il primo ha a che vedere con la narrazione. Le storie vere, pedissequamente riportate, non funzionano quasi mai in un’opera letteraria. Per questo si tende sempre a romanzarle e a drammatizzarle, per distaccarle dall’esperienza del singolo e trasformarle in un’esperienza simbolo, un’esperienza universale in cui molti o addirittura tutti possano immedesimarsi.
Il secondo motivo è che, non è detto che la tua opera autobiografica possa attirare un vasto pubblico. Chi scrive di se stesso (o della sua famiglia) è spesso convinto che la sua storia sia unica, irripetibile, incredibile, e che per questo debba interessare al mondo intero. Ma non è così scontato e all’editore, fondamentalmente, interessa la potenziale platea di lettori, non la tua storia.
Se hai scritto un’opera autobiografica, le due migliori strade per pubblicarla sono:
Iscriverla a un concorso letterario prestigioso, che metta in palio la pubblicazione (qui trovi indicazioni su come scegliere il concorso)
Il self-publishing. In questo modo potrai facilmente vendere il tuo libro a tutti quelli che ti conoscono (amici, parenti, vicini di casa ecc.) e che magari sono curiosi di farsi i fatti tuoi. Ci guadagnerai anche di più, rispetto a una pubblicazione sotto contratto con un editore.
PUBBLICARE PER PROMUOVERE LA PROPRIA ATTIVITA’ O PROFESSIONALITA’
Sono molti i professionisti che, a un certo punto della loro carriera, scrivono un manuale o un saggio sugli argomenti di cui si occupano da una vita.
Ad esempio, un commercialista scrive un manuale sulla fiscalità, il titolare di una palestra scrive un libro sul fitness, una psicologa per l’infanzia scrive una guida su come educare i figli.
Se questo è il tuo caso, e il libro che vuoi pubblicare non ti serve tanto per guadagnarci ma per farti conoscere come professionista e allargare la platea di possibili clienti, il self-publishing e la tipografia sono probabilmente le opzioni migliori.
Ti permettono entrambe di utilizzare il libro a tuo piacimento, come una specie di biglietto da visita o di strumento promozionale.
In alternativa, puoi tentare di proporti a editori specializzati in manualistica. Ma per attirare il loro interesse devi aver scritto un manuale davvero unico e innovativo. E, comunque, ricordati che con l’editore non potrai fare del tuo libro quello che ti pare.
PUBBLICARE PER DIVENTARE FAMOSO E FARE TANTI SOLDI
Se è questo il tuo obiettivo, devi puntare necessariamente a un grande editore, perché gli scrittori italiani che fanno abbastanza soldi da poter vivere di scrittura sono soltanto quelli che vengono esportati all’estero, perché è lì che si fanno i grandi numeri
Il nostro è un mercato troppo piccolo, ma se vieni tradotto in spagnolo, per esempio, ti si apre un mercato di oltre 500 milioni di potenziali lettori. La potenziale utenza di lettori in lingua anglosassone è di quasi un miliardo e mezzo e quella in lingua cinese altrettanta.
Ti rendi conto cosa significa per uno scrittore italiano varcare i confini nazionali?
Miliardi di potenziali lettori contro 60 milioni di italiani dei quali, diciamocelo, solo una minima percentuale compra e legge assiduamente.
Dunque, per fare il colpo grosso, serve un grande editore perché solo le grandi realtà hanno al loro interno divisioni che si occupano della promozione e della vendita dei diritti dei loro autori all’estero.
Se ti stai chiedendo come arrivare a un grande editore, leggi questo articolo.
PUBBLICARE PER FARE BENEFICIENZA
Gli autori che pubblicano per finanziare una buona causa non sono molti, ma se ti trovi in questa situazione, ecco i miei consigli:
Lascia perdere l’editoria tradizionale. La percentuale di guadagno è mediamente il 5% - 10% lordo sul prezzo di copertina. Dunque, a meno che tu non venda centinaia di migliaia di copie, raccoglierai ben poco da devolvere in beneficienza.
Le 2 migliori strade sono il self-publishing e la tipografia.
Col self, il tuo libro sarà in vetrina, avrai a disposizione sia il cartaceo che l’ebook e avrai speso zero o quasi.
Con la tipografia, dovrai ovviamente far stampare solo le copie che pensi di riuscire a piazzare personalmente con una vendita porta a porta, ad esempio, o durante manifestazioni legate al motivo della beneficienza e pagarle in anticipo di tasca tua.
Il margine di guadagno, e quindi la beneficienza che potrai fare, è sicuramente maggiore scegliendo una di queste due opzioni piuttosto che l’editoria tradizionale.
Ti offro una terza strada: il crowdfunding. Con questa formula, in pratica, chiedi alla gente di comprare il libro prima che venga stampato. Quindi, nel momento in cui chiuderai la campagna di crowdfunding avrai già in mano i soldi per stampare – in tipografia, ti consiglio – le copie che sono già state pre-ordinate e pagate e saprai anche già quanto ti resterà da donare in beneficienza.
Inizia a diventare chiaro, perché definire a priori il motivo per cui vuoi pubblicare fa la differenza?
Ovviamente questi sono i miei suggerimenti, sulla base della mia esperienza, ed essendo personali possono anche non essere condivisibili.
Ti invito comunque a scaricare il workbook qui sotto e a fare un esercizio.
Metti nero su bianco le risposte alle quattro domande che faccio in fondo al workbook e poi verifica se le tue decisioni combaciano con i miei consigli.
Se la risposta è no, forse dovresti riflettere ancora un attimo prima di iniziare a muoverti verso una o l’altra strada.
Se vuoi informazioni e consigli per pubblicare basati sull’esperienza di una scrittrice come te, 𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐢𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐛𝐥𝐨𝐠 (trovi il form in fondo alla pagina "chi sono").
𝐔𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐞𝐫𝐚𝐢 𝐢𝐥 𝐓𝐎𝐌𝐓𝐎𝐌 𝐏𝐄𝐑 𝐏𝐔𝐁𝐁𝐋𝐈𝐂𝐀𝐑𝐄, il tuo navigatore per viaggiare spedito e sicuro verso la pubblicazione del tuo libro.
𝐋𝐚 𝐧𝐞𝐰𝐬𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐞̀ 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐢𝐭𝐚.
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Ciao, sono Eleonora Scali e sei sul mio blog
Scrivo da quasi un ventennio. Ho pubblicato con l’editoria tradizionale, in self, tramite concorsi letterari, su antologie multi-autore e su riviste letterarie. Mi sono servita di editor, cdb e agenzie. Ecco perché sono in grado di spiegare ai neo-autori come pubblicare consapevolmente evitando errori e fregature.
In questo blog parlo dei libri che leggo e di quelli che scrivo; fornisco consigli agli aspiranti scrittori e racconto di me stessa come donna e come autrice. Scopri i miei romanzi
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