“I gattopardi” è un saggio-inchiesta che spiega in dettaglio quali sono i mercati, gli appalti e gli affari in genere che vedono clan e funzionari di enti statali collaborare in modo attivo.
Ne viene fuori un quadro raccapricciante in cui le organizzazioni criminali e la cosiddetta “società civile” fanno sistema e ne traggono reciproci vantaggi.
Il magistrato ci racconta come persone insospettabili, con i loro colletti inamidati e la cravatta, tessono relazioni e stringono contatti con la malavita organizzata, alla ricerca del nuovo business da realizzare, di più soldi da mettersi in tasca.
Per raggiungere lo scopo sono disposti a vendere il nostro territorio, pianificandone a tavolino la distruzione; ad affidare alla mafia la costruzione di infrastrutture che tutti i cittadini pagheranno, ma che non verranno mai portate a termine; a pagare chi gli procura i voti necessari a governare.
Cantone risponde alla domanda che noi tutti ci siamo posti almeno una volta: come funziona esattamente il sistema criminale nel nostro Paese? E lo fa con uno stile asciutto, semplice, godibilissimo.
È la magia della sua penna a lasciarci senza fiato, specie quando ci regala perle come la frase: "un uomo con la pistola davanti ad uno con la biro, è un uomo morto".
Per me, questo è un libro che tutti dovrebbero leggere.
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